Nel 2005 l’Unione Europea ha imposto ai produttori di caldaie di mettere in commercio solo e unicamente le caldaie a condensazione, con l’obiettivo di incentivare il risparmio energetico e soprattutto l’emissione minore di gas inquinanti. Per questo motivo questo tipo di impianto si sta sempre più sostituendo al precedente a metano.
Come funziona? Vediamolo in pochi passi.
Caldaia a condensazione: come lavora
Il principio di questo tipo di caldaia è analogo a quella precedente, ossia portare calore all’acqua dentro ai radiatori o dentro ad altri elementi scaldanti. Per farlo l’acqua si trova dentro a serpentine o condense costruite con materiali quali acciaio inox o leghe di alluminio-silicio, che sono un’ottima barriera contro l’acidità delle condense.
La temperatura in ingresso è inferiore rispetto a quella delle caldaie tradizionali, perché spesso fra gli impianti di riscaldamento associati alla caldaia a condensazione abbiamo le serpentine a pavimento o a parete.
La maggior efficienza della caldaia è data dalla presenza di un bruciatore a premiscelazione, che è poi l’elemento atto a ridurre il monossido di carbonio e le miscele di azoto.
Rispetto alle caldaie convenzionali, i fumi non vengono espulsi dal tiraggio del camino, ma da un ventilatore installato sul bruciatore. Infine c’è un tubo per scaricare la condensa che è dentro al pozzetto di raccolta. Per cui è strettamente necessario disporre di un sistema di neutralizzazione della condensa stessa.
Come si regola una caldaia a condensazione
La caldaia a condensazione non differisce quasi per nulla rispetto a quella tradizionale, se si considera il suo funzionamento.
Le operazioni di gestione e controllo della pressione sono le stesse identiche.
Come è ben risaputo, chi installa delle caldaie deve sempre porre particolare attenzione ai valori di pressione della caldaia. Infatti un valore troppo accentuato può portare a rischi tossici o a incendi.
Ecco perché sapere come abbassare la pressione della caldaia quando è alta è fondamentale onde prevenire pericoli o danni costosi.
Non di meno, conoscere come si riduce la pressione della stessa aiuta ad evitare che i tubi possano congelarsi.
Visto che le funzioni base di questa caldaia non si distinguono molto da quella a metano, approfondiamo meglio quali tipi ci sono in commercio e perché propendere per una caldaia simile.
Caldaia a condensazione: modelli e vantaggi
Attualmente in commercio ci sono tre modelli di caldaia a condensazione: interna, esterna e da incasso.
La prima si può installare ovunque, è di piccole dimensioni e ha un gradevole aspetto estetico; la seconda si può mettere sia in terrazzo sia in balcone; infine la terza è quella che viene montata dentro ad apposite strutture esterne all’abitazione, evitando di occupare spazio imponente e garantendo massima sicurezza.
Perché scegliere un modello di caldaia a condensazione?
Per prima cosa perché ha un altissimo rendimento energetico, poiché abbassa i costi di gestione e di consumo arrivando ad una soglia del 30% circa in meno.
Il secondo motivo valido è quello del recupero dei gas emessi, con una diminuzione notevole di emissioni dannose.
Infine grazie agli incentivi messi a disposizione a favore del risparmio energetico parte del costo oneroso viene recuperato.
Con una caldaia a condensazione è possibile inquinare di meno nell’ambiente circostante e contemporaneamente garantirsi un impianto più moderno e meno costoso.